"Getting high - the adventures of Oasis" by Paolo Hewitt (Italian origins), this is the best book about Oasis I ever read (in 1997), so funny! rotflmao rollin' on the floor laughin' my ass off :)
Per usare il gergo degli Oasis, questo libro è "double top", il supermassimo!Come Noel, adoro i libri che parlano di musica.
Racconta non solo degli Oasis, ma di musica in generale, calcio, cultura, di quegli anni in cui ci divertivamo.
(Noel Gallagher)
IL LIBRO
Le pagine sulla storia degli Oasis saranno sempre piene di confusione, polemiche e, per dirla francamente, casini di ogni genere; d'altra parte, questo è un gruppo che negli anni '90 è riuscito letteralmente a cambiare il volto della musica, un gruppo i cui concerti verranno ricordati dalle generazioni a venire e le cui incisioni resisteranno senza dubbio validamente alla prova del tempo. Quando si scrive a proposito degli Oasis, è facile farsi distrarre, dalle risse, le sbronze e le baldorie (cose che adesso, padri di famiglia, non fanno più), ma sono sempre stati una grande band, sulla quale c'è veramente tanto da dire.
Paolo Hewitt si è ritrovato nel bel mezzo del ciclone Oasis. Essendo un giornalista bravo e degno di rispetto, ha potuto avvicinare liberamente e incondizionatamente i musicisti, i loro amici e le loro famiglie; ha seguìto gli Oasis ovunque, e ne ha fatte di tutti i colori assieme a loro in numerose città sparse in tutto il mondo.
"Fuori di testa!" è il suo affascinante racconto dell'incredibile viaggio degli Oasis, partiti da una fanciullezza disagiata e arricchita soltanto dai sogni e arrivati ad essere delle superstar. Il suo stile narrativo combina elementi di cronaca con un'attenta e accurata analisi dei trascorsi e del background culturale degli Oasis. Insomma è un resoconto veramente sincero, profondo ed emozionante delle avventure di una band che ha innegabilmente scritto un capitolo importantissimo della storia della musica.
PAOLO HEWITT
Nel 1997 Paolo Hewitt, quando ha scritto questo libro, aveva 38 anni (adesso 51) e vive a Londra. Di origini italiane, è nato a Woking (come Paul Weller e la McLaren :), e verso la fine degli anni '70, dopo l'esplosione del punk, si è recato a Londra per diventare giornalista musicale. Nel 1980 ha trovato lavoro presso il Melody Maker, facendosi forte delle sue doti giornalistiche e della sua approfondita conoscenza del calcio italiano; in seguito è passato all'NME, New Musical Express.
Ecco alcune parti del libro...non ho potuto trattenermi dal ridere qua e là, coi miei "ghghghgh"...ci sono pezzi esilaranti...ma sono talmente tanti che bisogna leggere il libro intero. Ho aggiunto qualche mia nota qua e là.
Mi ricordo che la mia prima ragazza (era il periodo in cui gli Oasis erano esplosi, la prima volta che sono andato in Inghilterra era proprio il '94), che era una bionda con gli occhi verdi e le tette grosse, non che io sia mai stato un amante delle tette grosse (forse uno non avrebbe detto di lei "bella" , ma "strafiga" di sicuro, perchè volevo iniziare bene :) - poi è probabile che sposerò Mariangela Fantozzi ghghghgh giusto per finire male). Mi ricordo che suo padre aveva un'inglesissima Jaguar, come oggi c'è la Jaguar con la musica degli Oasis. Era una tipa "aggressiva" e degli Oasis le piacevano solo le due canzoni più famose che avrebbero poi fatto, Wonderwall e Don't look back in anger, e mi diceva: vedrai, quando esce un nuovo gruppo seguirai quello e ti stuferai degli Oasis. Io una cosa del genere non l'ho neanche minimamente mai pensata. Sono passati 15 anni e milioni di band e sono il più grande fan degli Oasis.
Ma lasciamo parlare l'esperto, che ne sa di più di tutti, Paolo:
IRLANDESI
"...Gli Inglesi, notoriamente scontrosi, sospettosi di chiunque non appartenga alla loro razza, non hanno mai accolto volentieri gli Irlandesi; già nel 1413, la Corona britannica emanava leggi riguardanti la deportazioni e l'allontanamento dei "vagabondi irlandesi" dal proprio suolo. Nel sedicesimo e nel diciassettesimo secolo, governassero i Tudor, gli Stuart o Cromwell, truppe inglesi furono quasi costantemente impegnate in campagne militari sul suolo irlandese, nell'ambito di conflitti caratterizzati da una ferocia che lascia tuttora sconcertati; molti dei soldati arruolati per queste campagne provenivano da Manchester, anche se, tempo dopo, tra gli abitanti di Manchester e gli Irlandesi si sarebbe stabilito un legame assai più pacifico, con il denaro, ovviamente a fare da paciere. Infatti, la capacità dell'Irlanda di esportare lana grezza, lino e, in seguito, bestiame, prodotti caseari e pesce in Inghilterra fece sì che tra essa e Manchester si stabilisse un legame economico e culturale molto solido, che dura tutt'oggi. Nondimeno, l'immagine degli Irlandesi che gli Inglesi hanno sempre avuto in mente non è mai stata bella, tutt'altro. Un mezzo di derisione particolarmente potente è sempre stato l'umorismo, e spesso i giornali britannici hanno riportato vignette anti irlandesi; in esse gli Irlandesi venivano dipinti come sfaticati, scrocconi, dei mezzi animali, stupidi, incapaci di qualunque cosa se non imbrogliare e truffare. "Oh allora, senti questa: c'è un Irlandese che..." - molte barzellette iniziavano così. " [...]
"In estate Thomas (il papà - n.d.M.) costringeva Noel e Paul ad andare a cogliere i lamponi assieme a lui; aveva infatti scoperto che crescevano selvatici lungo un binario ferroviario in disuso. - A quanto pareva, era venuta fuori in lui la tipica mania che hanno gli Irlandesi per farsi le marmellate in casa - ricorda Noel, - e così, in estate, dopo la scuola, dovevo dire ai miei amici: Non posso venire con voi, devo andare a cogliere i lamponi per fare la marmellata (ghghghghgh), e loro rispondevano: Perchè non la compri già fatta? Ehi, non è una cattiva idea! Oh! Papà! Perchè non compri la marmellata già pronta come fanno tutti? E lui rispondeva: Col cazzo che pago dodici penny per un vasetto di marmellata!"
ghghghghgh Questa mi ricorda qualcosa della mia famiglia...
"Non ricordo chi fu - dice ora Noel, - ma qualcuno mi disse allora che i figli degli Irlandesi cattolici finiscono sempre per essere l'esatto opposto dei propri padri; crescono tutti promettendo a sé stessi che non saranno mai come loro padre".
Anche questo mi ricorda qualcosa della mia famiglia...
"Noel si dedicava anima e corpo a qualsiasi cosa lo interessasse, il che era una diretta conseguenza delle sue origini irlandesi e della sua educazione cattolica, essendo il Cattolicesimo una religione che impone una dedizione pressochè totale; ora la sua passione era la musica, e, come sempre, vi si dedicava con ogni sua energia".
CHIERICHETTO O BOY SCOUT ?
"Era chiesa tutte le domeniche - ricorda Bonehead (anche gli Arthurs erano irlandesi e cattolici - n.d.M.) - Mai saltata una Messa, e feci anche il chierichetto. Dovevi scegliere, o facevi il chierichetto o il boy-scout; siccome non mi andava di indossare una tonaca del cazzo, avevo deciso di entrare nei boy-scout, ma un giorno una signora disse a mia madre: Non lasci entrare suo figlio nei boy-scout, il mio c'è stato, e lo picchiavano tutti i giorni. Così, mi toccò fare il chierichetto, per circa tre anni; conobbi anche il vescovo, e tutta quella merda. Poi, però, venni buttato fuori perchè mi ero ubriacato bevendo il vino consacrato (mwauahauhauhauahauha); hanno un buon rider, quei preti, altro che quello degli Oasis! (col termine "rider" si indica quella clausola nei contratti dei gruppi musicali che obbliga il promoter a fornire agli artisti cibo e bevande gratuitamente)".
VOTO INCREDIBILE
"Quando Bonehead, a sedici anni, sostenne gli esami di livello ordinario, ottenne un voto solo in lettere; il resto erano tutti "i" - "inclassificabile" (ghghghghgh). Quando sua madre gli chiese cosa significassero tutte quelle "i", lui rispose "incredibile, mamma, incredibile" (mwahahahaha), al che sua madre commentò: Ahh, lo sapevo che eri un ragazzo in gamba" ghghghgh
SESSO ORALE
"Nella prima versione degli Oasis, Liam scriveva i testi, e Bonehead la musica; dalla loro collaborazione vennero fuori quattro canzoni, Reminisce, Life in vain, Take me e She always came up smiling (si tirava su sempre sorridendo), che Bonehead ritenne automaticamente parlasse di sesso orale" mwahahahahaha
NOEL E LE BIONDE
"Ricorda Noel: - Una delle cose migliori dei concerti degli Smiths è che erano sempre frequentati da un sacco di bionde. Io dicevo sempre ai miei amici: Ragazzi, dovreste venire anche voi, ci sono un sacco di donne. Ovviamente, quei fessi non venivano mai (mwahahahahaha questo sembro io coi miei amici maschietti :). Noel aveva una fissazione per le bionde (anch'io!!! Ma le altre non le rifiuto eh :) - n.d.M.). Uno dei principali oggetti delle sue fantasie erotiche era l'attrice americana Angie Dickinson - quella della serie Agente Pepper, che gli piaceva tantissimo - e le due donne che avrebbero giocato un ruolo essenziale nella sua vita, Louise Jones e Meg Matthews (è la cugina dell'ex calciatore Matthew LeTissier, e ha conosciuto Noel un giorno di novembre in cui il City aveva perso il derby con lo United per 5-0...non è stato beneaugurante... infatti il matrimonio poi è andato a farsi benedire...- n.d.M.), sarebbero state entrambe bionde" (e anche la terza, l'attuale Sara MacDonald's ghghgh era bionda ma adesso un po' meno - n.d.M.)
"Tommy Cole, quel vecchio matto che lavorava con Noel: ci avrebbe pensato lui a fargli superare la giornata, semplicemente con il suo gran senso dell'umorismo. Tommy era un po' come un padre per Noel. Spesso lo prendeva da parte e gli diceva, tutto serio: - Adesso ascolta, figliolo, accetta il mio consiglio. Non ti sposare con una donna, sposa un uomo; con un uomo puoi andarci al pub insieme, giocarci a calcio insieme, puoi persino andare dall'allibratore e sputtanare tutti i soldi che hai senza dover poi litigare una volta tornato a casa. Dammi retta, sposa un uomo!"
"...l'Oasis, "Il Più Favoloso Club per Giovani di Tutta Manchester", iniziò la propria attività: soltanto tre mesi dopo, venerdì 2 febbraio 1962, i Beatles vi fecero il proprio esordio dal vivo a Manchester. L'Oasis, i Beatles: fu la prima volta in assoluto che i due nomi vennero accostati".
"...l'episodio più significativo dell'intervista pomeridiana avviene durante l'intervista a Noel, senza però avere niente a che vedere con le risposte da lui fornite. Mentre parla, un componente della crew inciampa in un cavo che si è attorcigliato attorno a un pesante sostegno per riflettori; il cavo si tende e il sostegno cade in testa all'intervistatrice con un tonfo inquietante. "Oddio!", grida qualcuno mentre il riflettore cade a terra, e la donna si stringe la testa tra le mani, presa da un dolore tremendo. Mentre tutti si fanno attorno per soccorrerla, Noel scoppia a ridere. "Mi dispiace..." farfuglia tra una risata e l'altra, "ma è...". A questo punto viene preso da una vera e propria ridarella (ghghghgh che coglione). Un membro della troupe, inginocchiatosi a prestare soccorso alla donna, gli scocca un'occhiataccia accusatoria. "Bè, se fosse successo a me vi sareste sbellicati dalle risate", dice Noel. "Vero?". Guarda con aria innocente i componenti della troupe televisiva, nessuno dei quali sa come rispondergli".
BONEHEAD
"A una stazione di servizio, Liam, Alan e Bonehead scoprono una macchina che dà l'illusione di essere fotografati in compagnia di una celebrità; sorprendentemente, Liam e Alan scelgono di posare con Eric Cantona (bravi pirla!), mentre Bonehead (per chi non conosce la storia degli Oasis: era il vecchio chitarrista ritmico, con la testa stempiata - n.d.M.) si fa fotografare in compagnia dei Take That. "Dirò all'ufficio stampa di fare un comunicato e di mandarlo all'NME", dice scherzosamente, "dicendo loro che ho preso il posto di Robbie Williams nei Take That. Ci pensi? BONEHEAD ENTRA A FAR PARTE DEI TAKE THAT".
ghghghgh
"Al bar dell'hotel, un fan vuole leggere il futuro a Bonehead.
- Di che segno sei?
- Culo peloso - risponde".
ghghghgh
"Digsy va al bar, ne ritorna con le mani piene di bicchieri e piazza una pinta di birra davanti a Noel. - Ecco qua. Vedi... - si siede, e comincia a bisbigliare con tono da cospiratore. - Ho fregato a George Michael la chiave della camera; (ghghghghgh) tutta questa roba verrà addebitata sul suo conto. - Ma George Michael non sta in questo albergo - dice Noel. - E' appena andato a casa. - E allora di chi è questa chiave? In quel momento, uno dei membri della road crew, una specie di gigante, chiede ad alta voce: - oh, qualcuno ha visto la chiava della mia camera? - Cazzo! - sibila Digsy.
Questa scena mi ricorda una certa festa...
NOEL E GLI STUDENTI
"Nel settembre del 1978 Noel Gallagher entrò alla secondary school St. Mark's (come il primo nome del City! - n.d.M.), e si ritrovò nel bel mezzo di un incubo. Tanto per cominciare, quasi tutti i suoi amici erano andati alla St. Bernard's; poi, con supremo orrore, scoprì che la scuola aveva recentemente adottato una nuova politica che escludeva le ragazze dalla frequentazione dei corsi. Infine, come ciliegina sulla torta, venne messo nella classe sbagliata. - Guarda, non è una balla - dice. - Quell'anno c'erano cinque sezioni, contrassegnate dalle lettere M, A, R, K e S, con la M, la A e la R che erano le tre sezioni migliori; io feci un esame d'ammissione a dir poco schifoso, ma i miei voti vennero scambiati con quelli di un poveraccio che si chiamava David Gallagher, e così, il primo anno, venni messo nella sezione migliore, insieme a un branco di ragazzini spocchiosi, odiosi come pochi. Avevano tutti gli occhiali (nerds ghghghgh sfigatoni), quelle cartelle del cazzo che sembravano valigette diplomatiche e altre stronzate del genere. Mi ricordo che, il primo giorno di scuola, quando l'insegnante fece l'appello e assegnò ogni alunno alla propria sezione, i miei amici, che erano tutti nella sezione peggiore, quella dei somari (ghghghgh), per intendersi, mi dissero: Dove cazzo vai? (ghghghghgh) Ma che, hai passato l'esame, bastardo d'un secchione? (ghghghghgh) Quell'altro disgraziato, David, venne messo in classe assieme ai miei amici, e passò un periodo orrendo, con loro che lo pestavano tutti i giorni, gli rubavano i buoni mensa (ghghghghgh) e gliene facevano di tutti i colori. I suoi genitori venivano ogni giorno a scuola a lamentarsi, e la scuola non si accorse dell'errore fatto che dopo un anno; alla fine, io e lui ci scambiammo di classe. Ricordo che la cosa avvenne con una specie di cerimonia durante l'appello mattutino, e mentre gli passavo accanto per andare a raggiungere i miei amici lui mi lanciò uno sguardo carico d'odio, che io ricambiai, pensando "Stronzo fottuto, fai tanto di capitarmi davanti..." Penso che fu allora che sviluppai il mio odio per la scuola. Ricordo che odiavo tutti -. Noel odiava in special modo i ragazzi cosiddetti bravi e intelligenti, quelli che facevano tutti i compiti a casa, non si cacciavano mai nei guai e guardavano dall'alto in basso i ragazzi come lui; il loro atteggiamento di superiorità non era palese, ma Noel riusciva a percepirlo ogniqualvolta loro lo osservavano dirigersi verso l'ufficio del preside per un'ennesima lavata di capo. Gli studenti, odiava gli studenti, e quando, negli anni a venire, la sua band sarebbe stata opposta a una band di studenti (ehehehehe), la bile che covava dentro di sè sarebbe venuta fuori a fiotti".
POGO E FANS
"Questa mania del pogare gli sembrava un po' troppo scalmanata per i suoi gusti; inoltre, non riusciva a scacciare dalla propria testa quello stesso pensiero che era passato per la mente di sua madre quando aveva visto le ragazze della sua età strillare e svenire alla vista dei Beatles: che si trattava cioè di una cosa un po' cretina. Ci doveva essere qualcosa di più serio, e infatti c'era".
NOEL E PAUL
"Fu Paul Gallagher che portò una ventata di modernità nella famiglia Gallagher. Paul era un fan dei Jam e della seconda ondata di band mod che erano venute fuori nel 1979, e che a Noel, allora, non piacevano proprio per niente (neanche a me! un bel po' di anni dopo, s'intende - n.d.M.). Per lui, il mod non aveva niente dell'energia del punk, e trovava i dischi di gruppi quali i Secret Affair, i Merton Parkas e compagnia un'autentica palla; sarebbe dovuto passare molto tempo prima che Paul Weller catturasse l'immaginazione di Noel (anche a me! - n.d.M.) - Era incazzato per qualche cosa, non so cosa - dice Noel, in tono entusiastico, di Paul Weller. - Ce l'aveva col mondo (sembro io! ghghghgh Non a caso suo sosia! - n.d.M.), e metteva in discussione ogni cosa, la politica, i modi di vita, la famiglia; a essere sincero, non avevo idea di che cosa dicesse o di dove volesse andare a parare: semplicemente, mi piaceva il suo atteggiamento generale". :D Bellissimo questo pezzo.
BOOTLEG
"(parla Marcus Russell) ...bisogna dargliene atto: alcuni di questi bootleg sono davvero eccellenti, soprattutto le copertine (sono grandiose! n.d.M.). Ne è appena uscito uno della session di Mojo; la foto di copertina è migliore di quella apparsa sulla rivista. In effetti - e qui la voce si abbassa di tono - la copertina è anche meglio di quella di Morning Glory".
ANNI '80 E '90
"Negli anni '80, il pubblico musicale era diviso, e parlava dei diversi stili come se si fosse trattato di squadre di calcio: "Per chi tifi? Musica indie. Vaffanculo, amico, lo vince l'hip-hop, il campionato". Ora tutto ciò non esiste più. Negli anni '90 l'unica distinzione è tra musica di buona e di cattiva qualità, tra band di talento e prive del medesimo, tra gente in gamba e imbecilli: nel 1989 è caduto il Muro di Berlino, e con esso un sacco di altre cose".
"Negli anni '80 la musica veniva giudicata in base ai dati di vendita e suonava insipida e fasulla; dopo avere ascoltato questi insulsi suoni, avevano deciso di fare ritorno ai fondamentali. Durante tutti gli anni '80 la musica dei Beatles è stata considerata assolutamente sorpassata, il che spiega perchè gran parte della musica prodotta nel corso di quel decennio faccia schifo: negli anni '90, invece, è tornata nuovamente in auge, e ha ricominciato a essere considerata un'influenza essenziale".
HOUSE
"Noel non si dimenticò mai di come l'avevano fatto sentire quei gloriosi, trascendentali ritornelli house (anche a me piace l'house! - n.d.M.), che gli ricordavano tanto la musica irlandese e i cori da stadio; ben presto cominciò a inserirli nella propria musica, con effetti a dir poco devastanti".
EFFETTO CONCERTO
"Gli Oasis sono tanto amati e rispettati che nessuno va ai loro concerti con un atteggiamento cinico o di sfida, come a voler dire "forza, fatemi vedere cosa sapete fare": i fan vanno ai loro concerti come a una celebrazione, per rinnovare una fede".
"...i loro fan reagiscono come una curva piena di tifosi quando la squadra del cuore segna il goal-partita allo scadere del novantesimo: un suono che gli Oasis sono destinati a continuare a sentire per un periodo di tempo indefinito, il suono di gente in estasi solo per il fatto di vederli, solo per il fatto di essere presente".
"In sala, tutti sono in piedi, tutti si muovono; alcuni tengono le braccia levate in alto, alcuni ballano, altri sono semplicemente come pietrificati. Gli stessi Oasis si muovono appena, e per questo c'è una spiegazione ben precisa: non sono ballerini nati, e trovano difficoltà ad esprimersi a livello fisico. Ci sono dei performer che si abbandonano totalmente alla propria musica, e trasmettono dinamicamente il proprio feeling al pubblico per mezzo di vistosi movimenti corporei; gli Oasis no. Gli Oasis sono fin troppo consapevoli di essere amati per la propria schietta sincerità, e muoversi in un modo che sapesse anche solo leggermente di calcolato rappresenterebbe per loro sminuire la propria musica. Ovviamente, nel corso della loro carriera hanno scoperto che la tensione che si crea tra il loro atteggiamento statico e il mostruoso sound da loro prodotto non fa che aumentare il fascino che esercitano sul pubblico. Per gli spettatori, il punto focale di questa tensione è Liam. Essi sono fin troppo consapevoli della sua natura impulsiva, dell'imprevedibilità del suo carattere, e sono a conoscenza dei tempestosi rapporti che intercorrono tra lui e Noel; pertanto, qualunque comunicazione tra i due fratelli non fa che aumentare l'eccitazione. Agli Oasis, questa tensione ricorda cosa differenti, li fa pensare a quel minuto in cui sei sulle gradinate di uno stadio e senti che tra qualche istante attorno a te ci sarà un'esplosione di violenza; ti cachi addosso dalla paura, ma al tempo stesso sei super-eccitato, mentre uno strano misto di adrenalina e paura ti scorre nelle vene. Ecco, questa è esattamente la sensazione che provano gli Oasis quando salgono sul palco".
BOB GELDOF
"In Estonia (non gli Oasis ma con gli Inspiral Carpets - n.d.M.) si esibirono a un festival; erano stati eretti due palchi e il pubblico si spostava dall'uno all'altro. Subito prima dell'esibizione degli Inspiral Carpets, ci fu quella di Bob Geldof (irlandese :) - n.d.M.), che andò avanti a suonare più del previsto; Noel salì sul proprio palco, prese il microfono e cominciò a dire cose del tipo: Dai Bob, l'hai fatto il tuo spettacolino: ora togliti di mezzo. Voglio dire, mica avrai bisogno di soldi, dopo quel business del Live Aid (ehehehehehe furbacchione...) che hai messo in piedi eh? - Dopo il concerto, Geldof si recò nel camerino degli Inspiral Carpets, dove venne totalmente ignorato (sfigato!!); capita l'antifona, girò i tacchi e se ne andò, ma nel farlo scivolò e cadde, con immenso divertimento dei ragazzi di Manchester (coglione!!)"
"...dettagli riguardanti il business sfuggivano a Noel, specialmente se prima si era scolato una bottiglia di Jack Daniels. McGee ricorda che una mattina, all'alba, mentre lasciava l'appartamento di Noel, questi l'aveva preso da parte, gli aveva dato un nastro e gli aveva detto: Guarda, Alan, io mi fido di te, per cui non dirlo al mio editore, ma sto lavorando a un sacco di nuove canzoni. McGee aveva preso il nastro, avevo guardato Noel fisso negli occhi, aveva scosso la testa e aveva detto: Noel, Cristo santo, sono IO il tuo editore".ghghghghgh
"11 settembre 1993 gli Oasis tennero uno dei loro concerti più memorabili. Esso ebbe luogo a Leeds, al pub Duchess of York, e si trattò per gli Oasis di uno show che non avrebbero mai dimenticato: infatti, non andò a vederli nessuno. Be', sì, per qualche tempo c'era stata una coppia seduta in un angolo, ma poi i due avevano fatto una litigata furibonda e se n'erano andati, e così gli Oasis avevano suonato per il proprietario e per la barista. - Non riuscivamo a deciderci se fare il bis o no (ghghghghgh umorismo inglese :) - dice Noel. Voglio dire, non era che il pubblico se lo fosse meritato granchè!":)
"Noel ne aveva le palle piene che tutte quelle band di merda come i Suede e i Rem avessero successo, mentre gli Oasis a suo parere valevano più di tutte quelle band messe assieme".
"Dopo un concerto, all'hotel venne inscenata un'altra indegna gazzarra. Il barista dell'hotel aveva imprudentemente lasciato incustodito il bar, e così due membri della crew degli Oasis avevano rubato diverse bottiglie di birra; quindi, Bonehead aveva deciso di farsi una nuotatina in piscina. La baldoria si trasferì sul bordo della piscina, dove, improvvisamente, Noel e Liam, evidentemente fuori di testa oltre ogni dire, cominciarono a prendersi a cazzotti; Guigsy cercò di separarli, e si prese anche lui un pugno in faccia. Mentre i due fratelli si rotolavano per terra dandosele di santa ragione, qualcuno cominciò a scagliare sedie addosso al povero Bonehead, che stava nuotando in piscina; alla fine, gli vennero tirati addosso anche alcuni tavoli. Tutto quel trambusto attirò fuori dalle camere gli altri ospiti dell'hotel, e una ragazza, che stava su un balcone avvolta da un telo da bagno, se lo aprì, mostrando al gruppo le proprie grazie. Finalmente, alle sei del mattino, gli Oasis vennero informati dal portiere di notte che non sarebbe stata più servita loro alcuna bevanda, perchè lui doveva andare a dormire, ma che in compenso stava arrivando la polizia".
"Liam era il perfetto uomo-Loaded, ma la sua immagine pubblica, come quella della band, del resto, non era frutto di calcolo; Liam era sincero, un esponente della scuola di pensiero il cui motto è "Non me ne frega un cazzo".ghghghghghgh
"Un altro casino: sarebbero mai riusciti gli Oasis a far sì che uno dei loro concerti filasse liscio? A quanto pareva, no. Gli Oasis erano sul palco del Riverside di Newcastle, e Noel aveva appena terminato il proprio assolo di Bring it on down; aveva già notato un tipo in prima fila che, dall'inizio del concerto, aveva continuato a ripetere al suo indirizzo due parole che Noel, leggendo il labiale, aveva compreso essere "Dennis Tueart", il nome dell'asso del Manchester United che nel 1974 era passato, l'infame traditore, nelle fila del Manchester City. Evidentemente, il suo trasferimento infastidiva ancora il tipo là sotto al palco. Gli Oasis non avevano ancora preso in considerazione l'idea di assumere guardie del corpo, ritenendo che non ce ne fosse bisogno; in fondo, band e pubblico erano fatti della stessa gente, o almeno così pensavano. Infatti ecco che improvvisamente il tipo balzò sul palco e sparò un cazzotto dritto in faccia a Noel, spaccandogli una delle sue irsute (e ormai celebri) sopracciglia. Sangue dappertutto! Noel sentì un male boia, poi si riprese e balzò addosso al tipo, riempiendolo di pugni, ovviamente aiutato da Liam. Panico, parapiglia, quindi il tipo riuscì a darsi alla fuga".
"Definitely Maybe era non solo schizzato al primo posto in classifica, ma era diventato l'album d'esordio che aveva venduto più in fretta della storia. Che ci credessero o no, gli Oasis erano entrati nel Guinness dei Primati, battendo persino Michael Jackson e i Tre Tenori - Pavarotti, Domingo e Carreras".
PIPI' FRANCESE
"Dopo il concerto di Parigi, tenuto nell'ambito del festival Les Inrockutibles assieme ad altri gruppi inglesi di secondaria importanza, Liam venne accusato da Simone Foerst, vicedirettore dell'hotel Amiral Duperre, di essere stato sorpreso a "orinare in un corridoio" (ghghghghgh), accusa che lui ha sempre respinto, affermando essersi sì trattato di un Gallagher, ma non di lui. Nè di suo fratello. Il giorno dopo, si scoprì che Noel era sparito. Venne rintracciato dalla guardia del corpo della band, Ian Robertson, il quale due anni dopo sarebbe stato licenziato dopo un alterco con Liam, e che in seguito avrebbe scritto un libro sulla band ("Oasis - What's the story", li ho letti tutti, leggete anche questo - n.d.M.).
LAMETTE SVEDESI
In Svezia, Liam venne notato a una stazione di servizio mentre rubava una busta di rasoi usa-e-getta, del valore di 1 sterlina e 50 circa; mentre stava per salire a bordo del pullman della band, due poliziotti lo fermarono e lo portarono quasi di peso al negozio dove aveva preso i rasoi perchè li restituisse. Ovviamente, il giorno dopo l'episodio era riportato sulla prima pagina di diversi giornali. Sul pullman, dopo avere restituito i rasoi, Liam dette la colpa dell'accaduto a Noel.
- Come cazzo da a essere colpa mia? - domandò Noel. - Mi spieghi come fai a dare la colpa a me? Forza, diccelo.
Liam guardò il fratello. - E' colpa tua, sì, perchè sei stato tu a indicarmi i rasoi.
- Sì, ma non ti ho detto di rubarli !
- No, però io non avevo soldi.
- Potevi chiedermeli in prestito, no?
- Lo so che avrei potuto chiederteli in prestito, ma siccome tu non me ne avevi prestati e mi avevi indicato dove erano i rasoi, ho pensato che mi volessi dire di rubarli: quindi, come vedi, è colpa tua.
Noel ci pensò su per qualche secondo, poi disse: Ascolta, Liam, non ho idea di come il tuo pazzo cervello sia riuscito a formula questa stronzata, nè voglio saperlo, però una cosa voglio dirtela: sei una grandissima testa di cazzo! "
ANNEGATI IRLANDESI
"Un formidabile show allo Slane Castle di Dublino. - In prima fila c'era un sacco di gente che dava fuori di matto - ricorda Noel - schiacciata contro alle transenne. Quando arrivò il momento di suonare Live forever, pensai: Se suoniamo questo brano qualcuno si farà male sul serio. Infatti, accadde proprio così: tre ragazzi si tuffarono nel fossato che teneva lontano il pubblico dal palco e vi annegarono".
Ecco perchè dico che farsi una prima fila degli Oasis è da eroi :)
GIAPPONE
"Nonostante tutto l'entusiasmo dimostrato nei confronti della band dai fan giapponesi, Noel non fu certo tenero con il loro paese. Disse infatti: Dopo due giorni di permanenza in Giappone, mi era già entrata la depressione; tutti sono troppo gentili, tanto da farti venire i nervi (ghghghghgh): non mi meraviglio che Gary Lineker sia venuto a giocare qua. A volte ti viene voglia di dire: La finite di inchinarvi in continuazione, per favore? Il cibo fa schifo, la birra costa un occhio della testa, le sigarette non sono neanche degne di questo nome, droga non se ne trova e le ragazze sono tutte racchie".ghghghghgh
E lo dice un inglese che il cibo fa schifo eh, mica un italiano, quindi concorda con me: sushi e compagnia fanno veramente cagare.
BONO CACTUS
"Hai visto Bono dopo lo show?
(Liam) Sì, è un pazzo. Mi ricorda mio padre; stessa altezza, stessa faccia, solo che è più giovane. Gliel'ho anche detto, e lui mi ha risposto Io sono tuo padre. Io gli ho risposto Ma che dici?, e lui: Sono tuo padre, e anche tuo figlio. E' pazzo, ti dico. Continua a farci dei regali: la prima cosa che ci ha regalato è stata un cactus.
Un cactus?
Oasis. Deserto. Eravamo in tournée in America, e lui ci ha mandato questo gigantesco cactus; poi ci ha regalato degli anelli. Ieri sera mi ha detto: Ho un regalo per voi, e io gli ho risposto: perchè non ci regali una Rolls Royce, maledetto?"
NOEL SUL PIANETA DELLA GUERRA :)
"Noel: Penso che sarò la prima persona a suonare su Marte (infatti poi è successo che Liam gli ha regalato un viaggio nello spazio, per dopo il 2012 - n.d.M.), e quando questo accadrà dirò a tutti quegli extraterrestri: Guardate, prima o poi sentirete parlare di questo gruppo, i Beatles; bè, non dategli peso. Voglio dire, erano bravi - ma sono gli Oasis che volete veramente ascoltare".Glielo impone :)
MICHAEL JACKSON
"(ai Brit Awards) ...l'apparizione di Michael Jackson (pacifista, ambientalista, cambiapelle, pedofilo e un po' gay - n.d.M.), vestito con una tunica bianca come Gesù Cristo e circondato sul palco da decine e decine di bambini, provocò la reazione più memorabile della serata: Jarvis Cocker dei Pulp cercò infatti di salire sul palco per esprimere il proprio disgusto, e venne portato via dalla polizia.
Noel approvò in pieno quanto aveva fatto, e disse di Michael Jackson: Viene nel nostro paese e sale sul palco pensando di essere Dio. Voglio dire, chi si crede di essere? Me?"
"Eravamo dei veri "angry young men" (nome da Look back in anger di Osborne - n.d.M.)
La nostra musica è eccezionale, e in tutta sincerità non pensiamo che ve la meritiate. Però, eccoci qua, ecco la nostra musica, e se la gradite, bè, niente di speciale, non poteva essere diversamente. Se non vi piace, non fate che confermare quello che pensiamo, e cioè che siete una massa di teste di cazzo".